Leggendo questa guida vedrai qual è l’ultimo libro di Giorgio Agamben in italiano, ma anche un elenco delle 22 opere più vendute dall’autore per farti conoscere tutti i titoli, le ultime uscite e eventuali sconti sul prezzo di copertina confrontando le offerte delle più famose librerie italiane.
Tutti i libri di Giorgio Agamben in ordine cronologico
Per agevolare la lettura, qui sotto avrai a disposizione una raccolta di libri dello scrittore, dal primo all’ultimo con la data di uscita, per mostrarti i 22 migliori libri di Agamben, Giorgio degli ultimi anni da leggere assolutamente nel 2024.
Trama: Intelletto d'amore, libro di Giorgio Agamben;Jean-Baptiste Brenet, edito da Quodlibet. I due testi in dialogo che costituiscono la trama di questo libro sono una meditazione sul fantasma in quanto prodotto della fantasia e come luogo e soggetto dell'amore. Mescolando riferimenti e implicazioni, si propongono di confrontare, in una prospettiva inedita, due personaggi eccezionali: Guido Cavalcanti, il «primo amico» di Dante e l'ineguagliato maestro della fenomenologia amorosa, e Ibn Rushd, l'Averroè dei Latini, il filosofo arabo che più profondamente ha segnato il pensiero occidentale del XIII e del XIV secolo. Se per questi due autori la congiunzione con l'intelletto unico designa la perfezione suprema, è però la funzione del fantasma quella che, ogni volta, si rivela decisiva. Da questo punto di vista, Intelletto d'amore è la migliore introduzione che si possa immaginare a ciò che ancor oggi rende interessante Averroè, Cavalcanti, Dante e la poesia amorosa: la questione del fantasma, in quanto vi si espone il rapporto tra l'intelletto e il desiderio e la mutua implicazione, l'intreccio, del desiderio della conoscenza e della conoscenza del desiderio.
Trama: Il regno e il giardino, libro di Giorgio Agamben, edito da Neri Pozza. Da più di due millenni il paradiso terrestre, il Giardino piantato da Dio in Eden, è stato per il mondo occidentale il paradigma di ogni possibile felicità degli uomini sulla terra. E, tuttavia, esso è fin dall’inizio anche il luogo da cui la natura umana, caduta e corrotta, è stata irrevocabilmente scacciata. Da una parte, tutti i sogni rivoluzionari dell’umanità possono esser visti come l’instancabile tentativo di rientrare nell’Eden, sfidando i guardiani che ne custodiscono l’accesso, dall’altra il Giardino resta invece come una sorta di traumatismo originario che condanna al fallimento ogni ricerca di felicità sulla terra. In entrambi i casi, il paradiso è essenzialmente un paradiso perduto e la natura umana qualcosa di essenzialmente manchevole. Attraverso una critica serrata della dottrina agostiniana del peccato originale e una appassionante rilettura del paradiso dantesco, la ricerca di Agamben prova invece a pensare il paradiso terrestre non come un passato perduto né come un futuro a venire, ma come la figura ancora e sempre presente e attuale della natura umana e della giusta dimora degli uomini sulla terra. Un paradigma politico, dunque, da articolare e distinguere dal Regno millenario, che ha fornito il modello alle utopie di ogni specie. Se solo il Regno può dare accesso al Giardino, solo il Giardino rende pensabile il Regno.
Trama: Homo sacer (1995-2015). Ediz. integrale, libro di Giorgio Agamben, edito da Quodlibet. Solo ora, raccolti insieme nella loro integralità, i nove libri che formano il progetto Homo sacer acquistano il loro vero significato. Il fitto gioco dei rimandi interni, la ripresa incessante e lo svolgimento dei temi di volta in volta enunciati disegnano un'architettura imponente, articolata in quattro sezioni. Nella prima viene tracciato il programma di una messa in questione dell'intera tradizione politica dell'Occidente alla luce del concetto di nuda vita o di vita sacra (Il potere sovrano e la nuda vita, 1995). Nella seconda sezione questo programma viene svolto attraverso una serie di indagini genealogiche: (Iustitium. Stato di eccezione, 2003; Stasis. La guerra civile come paradigma politico, 2015; Horkos. Il sacramento del linguaggio, 2008; Oikonomia. Il Regno e la Gloria, 2007; Opus Dei. Archeologia dell'ufficio, 2012). La terza sezione sottopone l'etica alla prova di Auschwitz (Auschwitz. L'archivio e il testimone, 1998). La quarta sezione, infine, elabora i concetti essenziali per ripensare da capo l'intera storia della filosofia: forma-di-vita, uso, inoperosità, modo, potere destituente (Altissima povertà, 2011; L'uso dei corpi, 2014).
Trama: Creazione e anarchia, libro di Giorgio Agamben, edito da Neri Pozza. E' possibile liberare la creatività, l’atto della creazione, dalla costrizione del comando? Questa è la domanda al centro del libro di Giorgio Agamben. Una domanda decisiva nella storia della cultura occidentale in cui il “principio”, l’arché, l’origine della creazione, è, come si mostra con chiarezza in teologia, sempre anche il principio che governa e comanda. Dio non solo crea il mondo, ma lo governa e non cessa di governarlo attraverso una creazione continua. Principio e creazione, comando e volontà formano insieme un dispositivo strategico senza il quale l’edificio della nostra società crollerebbe. Le cinque conferenze raccolte in questo libro cercano di disinnescare questo dispositivo attraverso una paziente indagine archeologica dei concetti di opera (Archeologia dell’opera d’arte), creazione (Che cos’è l’atto di creazione), comando e volontà (Che cos’è un comando). Il territorio dell’arché viene percorso e esplorato in ogni senso alla ricerca di una via di uscita anarchica. Finché, nel testo che chiude il libro (Il capitalismo come religione), l’anarchia appare come il centro segreto del potere, che si tratta di portare alla luce, perché un pensiero che abbia deposto tanto il principio che il suo comando diventi possibile.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Creazione e anarchia. L'opera nell'età della religione capitalistica
Trama: Karman, libro di Giorgio Agamben, edito da Bollati Boringhieri. Azione e colpa sono concetti-soglia, a tal punto fondativi del pensiero giuridico, morale e politico dell'Occidente da rimanere oscurati dalla loro stessa costitutività. Il carattere liminare di entrambi viene però in luce non appena si rifletta sulla corrispondenza stringente tra il latino crimen , che designa l'azione umana in quanto imputabile e sanzionata, ossia chiamata in causa nell'ordine della responsabilità e del diritto, e il sanscrito karman , che contrassegna l'agire generatore di conseguenze. Con mossa disvelatrice, Giorgio Agamben individua nel karman/crimen la chiave di volta indoeuropea senza la quale crollerebbero sia l'edificio dell'etica e della politica occidentali sia il soggetto libero e responsabile che ne è il presupposto e l'effetto. Questa archeologia pragmatica, più che gnoseologica, della soggettività, rende evidente quanto la presa dell'azione sanzionata sull'agente si rinsaldi sempre più proprio nel momento in cui - con la patristica - la nozione di libero arbitrio intende assicurare la sovranità della volontà, spodestando il primato aristotelico della potenza. Secondo Agamben, non si riuscirà a inceppare il dispositivo volontà-azione-imputazione se non si uscirà dal paradigma della finalità: contro la signoria dei fini va ripensata una politica di mezzi puri, che già Benjamin affidava al gesto inoperoso, capace di disattivare le opere umane e destinarle a un nuovo, possibile uso .
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Karman. Breve trattato sull'azione, la colpa e il gesto
Trama: Autoritratto nello studio, libro di Giorgio Agamben, edito da Nottetempo. Il titolo Autoritratto nello studio — un tema iconografico familiare alla storia della pittura — va qui inteso alla lettera: il libro è un autoritratto, ma soltanto nella misura in cui il lettore potrà alla fine decifrarne i tratti attraverso il paziente scrutinio delle immagini, delle fotografie, degli oggetti, dei quadri presenti negli studi in cui l'autore ha lavorato e tuttora lavora. La scommessa di Agamben è, cioè, quella di riuscire a parlare di sé soltanto e unicamente parlando di altri: i poeti, i filosofi, i pittori, i musicisti, gli amici, le passioni — insomma gli incontri e gli scontri che hanno deciso della sua formazione e hanno nutrito e ancora nutrono in vario modo e misura la sua propria scrittura, da Heidegger a Elsa Morante, da Melville a Walter Benjamin, da Caproni a Giovanni Urbani. Per questo del libro sono parte integrale le immagini che, come in quei rebus in cui varie figure accostate l'una all'altra ne disegnano una diversa e più grande, si compongono alla fine col testo in uno dei più insoliti autoritratti che un autore abbia lasciato di sé.
Trama: Che cos'è reale? La scomparsa di Majorana, libro di Giorgio Agamben, edito da Neri Pozza. Quarant'anni dopo il libro di Sciascia, il mistero della scomparsa di Ettore Majorana, avvenuta il 25 marzo 1938, è rimasto immutato. Com'è possibile che il più promettente e geniale fra i fisici riuniti intorno a Enrico Fermi sia sparito senza lasciare traccia? Sciascia aveva ipotizzato che la decisione di scomparire e di abbandonare la fisica fosse stata presa da Majorana nel momento in cui si era reso precocemente conto che le ricerche di Fermi avrebbero portato alla bomba atomica, ma la sua ipotesi è stata sempre smentita dai fisici. Agamben in questo libro affaccia un'altra e più persuasiva ipotesi. Analizzando attentamente un articolo postumo di Majorana sul Valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali , che dimostra che nella fisica quantica la realtà deve dissolversi nella probabilità, Agamben suggerisce che Majorana, scomparendo senza lasciare tracce, ha fatto della sua persona la cifra stessa dello statuto del reale nell'universo probabilistico della fisica contemporanea e ha posto alla scienza una domanda che aspetta ancora la sua risposta: che cos'è reale?
Trama: L'avventura, libro di Giorgio Agamben, edito da Nottetempo. Secondo un’antica leggenda, il Demone , il Caso, l’Amore e la Necessità sono le quattro divinità che presiedono alla nascita di ogni uomo, con le quali ciascuno deve, in un modo o nell’altro, fare i conti. Ma fare i conti con queste divinità, insieme oscure e luminose, significa – questo è il suggerimento di questo nuovo, inaspettato libro di Agamben- vivere la propria vita come un’avventura. E non nel significato banale del termine, sinonimo di leggerezza e disincanto, ma in quello secondo cui l’avventura appare invece come l’esperienza più profonda dell’esistenza umana, di cui il Demone e il Caso, l’ Amore e la Necessità non sono che i volti o le maschere. A queste quattro divinità, si aggiunge alla fine, attraverso un affascinante itinerario che va dai poemi cavallereschi alla filosofia, da Lancillotto a Beatrice, la dea più elusiva e misteriosa: Elpis, la Speranza, che nel mito greco rimane chiusa nel vaso di Pandora e che qui si presenta invece come la cifra ultima dell’avventura umana sulla terra.
Trama: Il sacramento del linguaggio: Archeologia del giuramento (Sagittari Laterza Vol. 164) appartiene alla categoria Linguistica, con 108 pagine, edito da Editori Laterza, nel Aprile 2020.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Il sacramento del linguaggio: Archeologia del giuramento (Sagittari Laterza Vol. 164)
Trama: Il mistero del male: Benedetto XVI e la fine dei tempi (I Robinson. Letture) appartiene alla categoria Chiesa cattolica romana, con 67 pagine, edito da Editori Laterza, nel Aprile 2020.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Il mistero del male: Benedetto XVI e la fine dei tempi (I Robinson. Letture)
Trama: Opus Dei: Archeologia dell'ufficio. Homo sacer, II, 5 appartiene alla categoria Teologia e filosofia delle religioni, con 155 pagine, edito da Bollati Boringhieri, nel Aprile 2020.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Opus Dei: Archeologia dell'ufficio. Homo sacer, II, 5
Trama: Angeli: Ebraismo Cristianesimo Islam (La quarta prosa) appartiene alla categoria Religione, con 2010 pagine, edito da Neri Pozza, nel Aprile 2020.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Angeli: Ebraismo Cristianesimo Islam (La quarta prosa)
Trama: Che cos'è il contemporaneo?, libro di Giorgio Agamben, edito da Nottetempo. Che cosa significa essere contemporanei? Di chi e di che cosa siamo contemporanei? Agamben prova a rispondere a queste domande mettendo in tensione e quasi in corto circuito una serie di esperienze familiari: l'arcaico e il moderno, l'attuale e l'intempestivo, il tempo e la moda, il buio e la luce. Contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma chi aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo, non chi vede le luci del suo tempo, ma chi riesce a percepirne l'oscurità.
Trama: Il linguaggio e la morte, libro di Giorgio Agamben, edito da Einaudi. La facoltà del linguaggio è la facoltà dellamorte: il legame tra queste due «facoltà»,sempre presupposto nell’uomo e tuttaviamai radicalmente rimesso in questione,può realmente restare impensato?E se l’uomo non fosse né il parlante,né il mortale, senza cessare tuttaviadi morire e di parlare?
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Il linguaggio e la morte. Un seminario sul luogo della negatività
Trama: Che cos'è un dispositivo?, libro di Giorgio Agamben, edito da Nottetempo. Il mondo in cui viviamo si presenta come una gigantesca proliferazione e accumulazione di dispositivi, al punto che non vi è oggi un solo istante della vita degli individui che non sia modellato, controllato o contaminato da un qualche dispositivo.
Trama: Lo stato di eccezione, libro di Giorgio Agamben, edito da Bollati Boringhieri. Lo stato di eccezione è la sospensione dell'ordine giuridico attuata dagli Stati come misura straordinaria e provvisoria. Oggi però, secondo Agamben, questo stato sta diventando un elemento costante di governo. Il volume si propone di fornire una ricostruzione storica della sua evoluzione.
Trama: L'aperto, libro di Giorgio Agamben, edito da Bollati Boringhieri. Quale sarà il volto estremo dell'uomo? Alla fine della storia ritroveremo l'animale, come prospettano, in singolare e discorde consonanza, sia gli ultimi dialettici sia gli antichi messianici? Animalità antropomorfa e umanità teromorfa costituiranno il nostro mobile orizzonte post-storico? Più che alle filosofie della congiunzione uomo-animale, Agamben parte (sulla scorta di Heidegger e Benjamin) al ripensamento del mistero pratico-politico della loro separazione.
Trama: Il tempo che resta, libro di Giorgio Agamben, edito da Bollati Boringhieri. Il commento letterale e in tutti i sensi delle dieci parole del primo versetto della Lettera ai Romani di San Paolo, riconosciuta qui come testo messianico fondamentale dell'Occidente.
Autore
Agamben, Giorgio
Titolo
Il tempo che resta. Un commento alla Lettera ai romani
Casa editrice
Bollati Boringhieri
Pagine
177
ISBN / ASIN
883391254X
EAN
9788833912547
Genere letterario
Bibbia
Data di pubblicazione
Giugno 2000
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Qual è l’ultimo libro di Giorgio Agamben?
Sappi che il titolo del nuovo libro di Giorgio Agamben secondo il nostro catalogo è Il fuoco e il racconto (Figure), con data di pubblicazione Aprile 2020, edizione nottetempo.
Dove posso trovare la lista di tutti i libri di Giorgio Agamben?
L'elenco completo dei libri più recenti di Agamben, Giorgio è disponibile in varie librerie italiane oppure clicca qui per sfogliarla direttamente su Amazon.
Qual è la trama dei libri di Agamben, Giorgio?
Al fine di fare un riassunto, ma senza addentrarci nei personaggi principali o tematiche affrontate nelle sue opere, possiamo dire che ultimamente Giorgio Agamben tratta "Arte, cinema e fotografia".
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