Leggendo questa guida vedrai qual è l’ultimo libro di Jorge L. Borges in italiano, ma anche un elenco delle 35 opere più vendute dall’autore per farti conoscere tutti i titoli, le ultime uscite e eventuali sconti sul prezzo di copertina confrontando le offerte delle più famose librerie italiane.
Tutti i libri di Jorge L. Borges in ordine cronologico
Per rendere più agevole la lettura, di seguito potrai sfogliare una raccolta di libri dello scrittore, dal primo all’ultimo con la data di uscita, per mostrarti i 35 migliori libri di Borges, Jorge L. degli ultimi anni da leggere assolutamente nel 2024.
Trama: Storia universale dell'infamia, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Simile a un enciclopedista cinese, Borges volle accostare una sequenza di destini tenebrosi come altrettanti «esercizi di prosa narrativa». Il tono è quello, impassibile, di chi intende «raccontare con lo stesso scrupolo le esistenze degli uomini, siano stati divini, mediocri o criminali», e ritrovarle tutte in una pura «superficie di immagini». Ma chi cercasse in questi ritratti dati certi e attendibili si ingannerebbe. Ispiratore occulto è qui Marcel Schwob, che nelle sue Vite immaginarie inventava le biografie di uomini «che erano realmente esistiti ma di cui non si sapeva pressoché nulla». Procedimento che in Borges si inverte: «leggevo la vita di un personaggio conosciuto e la deformavo e falsificavo deliberatamente secondo la mia fantasia». Con la sua usuale sprezzatura, Borges definì una volta queste storie «l’irresponsabile gioco di un timido». Di fatto erano il primo gioiello di una nuova specie di letteratura.
Trama: Il tango, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Il tango, ha scritto il compositore Enrique Santos Discépolo, è “un pensiero triste che si balla”. Ma la malinconia del tango, la sua natura di scena drammatica, di lamento amoroso, di ballo lento, languido e voluttuoso, sono legate al periodo in cui è in auge, si afferma nelle capitali europee (a Parigi, anzitutto) e viene universalmente accettato. Un periodo che a Borges, pur fiero dell’universale associazione tango-Argentina, poco interessa perché nulla ha a che vedere con le sue origini di ballo audace e indecente, di “rettile di lupanare”, come lo definiva Lugones. Per salvaguardare quelle origini, lontane e ormai dimenticate, nell’ottobre del 1965 Borges ha accettato di tenere un ciclo di conferenze che, fortunosamente registrate, solo di recente sono tornate alla luce e sono diventate un libro, inatteso e sorprendente. Perché nelle parole di Borges rivivono la Buenos Aires della sua infanzia – una piccola città di case basse con i patios, senza alberi, circondata da campi aperti –, le milonghe e le habanera che sono all’origine del tango, i locali infami dove lo si danzava, frequentati da guappi maestri di coltello e di ardimento, da rissosi ninos bien, da magnaccia e donne di malaffare, ma soprattutto l’anima di quei tempi: la provocazione disinteressata, l’allegra spavalderia, il gusto di sfidare il più forte solo per mettere alla prova il proprio coraggio – la felicità del coraggio. Esattamente ciò che vibra nel tango originario, simbolo di felicità.
Trama: Il libro di sabbia, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Nel febbraio del 1969, a Cambridge, su una panchina davanti al fiume Charles, Borges incontra un uomo che ha la sua stessa voce e gli è più intimo di un figlio nato dalla sua carne. L’uomo è Borges ventenne, a Ginevra, seduto su una panchina davanti al fiume Rodano. Comincia così, con un vertiginoso ritorno al “vecchio tema del doppio” e alle atmosfere lucidamente visionarie degli scritti degli anni Quaranta, Il libro di sabbia, che raccoglie tredici, memorabili, racconti – cui se ne aggiungono qui, in appendice, altri quattro. Racconti di carattere fantastico. O forse sogni. O forse incontri con apparizioni spettrali. “In questi esercizi da cieco” scrive Borges “ho voluto essere fedele all’esempio di Wells: la congiunzione di uno stile piano, a volte quasi orale, con una trama impossibile” – e il risultato è una prosa pacata ed essenziale, ma come non mai modulata e musicale.
Trama: Elogio dell'ombra, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Ogni suo nuovo libro di versi, insinua Borges nel Prologo con incantevole autoironia, è un appuntamento con temi che il «rassegnato lettore» prevede: specchi, spade, il tempo che è «la varia / trama di sogni avidi che siamo», il labirinto senza fine che ci serra, Buenos Aires che è la «milonga fischiettata che non riconosciamo e ci emoziona». E ancora il dialogo con gli autori in cui Borges si rispecchia - Ricardo Gu?iraldes, il «fratello della notte» De Quincey, il persiano che concepì le Rubaiyat, Hilario Ascasubi - o che, come Joyce, lo hanno riscattato con il loro ostinato rigore: le «segrete leggi eterne», del resto, dove altro sono se non nei libri? Nei libri letti, certo, perché la lettura è arte più raffinata della scrittura («Altri si vantino delle pagine che han scritto; / io vado fiero di quelle che ho letto»), ma anche nei libri semplicemente catalogati, perché ordinare una biblioteca «è esercitare, / umilmente e in silenzio, / l'arte della critica». Sono temi che il «rassegnato lettore» ritroverà qui, in realtà, con la intatta, particolare gioia «delle vecchie cose amate», scoprendo oltretutto che due nuovi, essenziali, se ne aggiungono (basti pensare a Una preghiera e a Elogio dell'ombra): l'etica, che non aveva mai smesso di appassionare l'amato Stevenson, e che al dottor Johnson aveva fatto dire: «La prudenza e la giustizia sono prerogative e virtù di ogni epoca e luogo; siamo eternamente moralisti e solo a volte geometri». E la vecchiaia, che è «dolcezza», quieta attesa della morte e di una luminosa rivelazione: «Presto saprò chi sono».
Trama: L'idioma degli argentini, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Che ci parli del truco, grazie al quale i giocatori diventano criollos che vogliono spaventare la vita a urla ; o del tango, che ha per patria i muri di calce rosati dei sobborghi e l'insolenza domenicale del guappo; o di una notte che dischiude il senso dell'inconcepibile parola eternità ; o della felicità, non meno sfuggente nei libri che nella vita ; o del fossato che separa lo spagnolo degli spagnoli da quello della conversazione argentina, il Borges di questo libro giovanile è già il grande Borges. Malgrado l'aria enciclopedica e guerrigliera , tre direzioni cardinali lo governano: La prima è un sospetto, il linguaggio; la seconda è un mistero e una speranza, l’eternità; la terza è questo godimento, Buenos Aires .
Trama: Libro di sogni, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Ha scritto Addison che quando sogniamo l’anima “conversa con innumerevoli esseri … e si trasferisce in diecimila scene”: l’anima è insomma “il suo teatro, il suo attore e il suo spettatore”. Ma anche, aggiunge Borges, l’autore della storia cui assiste, sicché i sogni rappresentano un genere letterario, il più antico. E muovendo da questa tesi “pericolosamente suggestiva” ci offre qui i materiali per una storia generale dei sogni (e degli incubi) che attinge alle sue opere (basti pensare al Sogno di Coleridge) e insieme a letture sterminate non meno che sorprendenti: dall’Epopea di Gilgames a Aloysius Bertrand, dal cinese Sogno della camera rossa a Papini. Senza dimenticare una folta schiera di autori fittizi: o, meglio, sognati.
Trama: Finzioni, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. “L’esile volume di 146 pagine sfidava la nostra immaginazione di diciottenni innamorati delle visioni di Jim Morrison e di William Blake con una visionarietà ironicamente erudita, minuziosa fino a sembrare perversa e abbastanza vaga da spingerci a cercare di decifrarla come una lingua straniera. Ora Finzioni torna in una nuova e splendida versione italiana accresciuta dai tre racconti che Borges vi aggiunse ... E a percorrere di nuovo i sentieri biforcuti dell’argentino, a rileggere certi memorabili attacchi, ci si accorge non solo che il loro potere pacatamente incantatorio è immutato, ma in qualche modo si è ramificato, come in un racconto di Borges” (Giuseppe Montesano).
Trama: Letterature germaniche medioevali, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Il culto della «germanistica d’Inghilterra e d’Islanda» ha non solo illuminato l’«occaso» di Borges, ma impregnato tutta la sua opera. Nessuno meglio di lui avrebbe dunque potuto accompagnarci lungo il vertiginoso percorso che da Wulfila, temerario traduttore della Bibbia in visigoto, e dalle Gesta di Beowulf conduce ai Nibelunghi, ai rapidi ed energici poeti dell’Edda, alle minuziose e realistiche saghe islandesi, alle kenningar degli scaldi, sino all’«ingegnosamente ingenua» Heimskringla di Sturluson. E mai Borges dissimula la sua passione: gli islandesi, che scoprirono l’America e l’arte del romanzo perché tutto venisse poi dimenticato – destino strano, e «simile ai sogni».
Trama: La rosa profonda. Testo spagnolo a fronte, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Nell'ottobre del 1973, per esprimere il suo dissenso nei confronti di Perón, appena tornato al potere, Borges abbandona l'incarico di direttore della Biblioteca Nazionale di Buenos Aires; contemporaneamente le condizioni di salute di sua madre, Leonor, cominciano a declinare in maniera inesorabile: morirà nel 1975, dopo una lunga agonia. Precisamente a questo arco temporale appartengono i testi poetici radunati in La rosa profonda , sui quali, non a caso, il senso della fatalità e di un destino di brevi gioie e lunghe sofferenze - strumento di un Altro imperscrutabile - sembra gettare un'ombra lunga.
Trama: Sei problemi per don Isidro Parodi, libro di Jorge Luis Borges;Adolfo Bioy Casares, edito da Adelphi. Obeso, la testa rasata e gli occhi saggi, don Isidro Parodi prepara, lento ed efficiente, il mate in un piccolo bricco celeste: e intanto invita la pittoresca schiera dei suoi clienti a esporgli con chiarezza i misteri che li affliggono e che lui invariabilmente risolverà lasciandoli di stucco. Enigmi labirintici e inestricabili, di fronte ai quali qualsiasi altro investigatore avrebbe l'accortezza di battere in ritirata: come il caso del talismano di giada trafugato dal tempio della Fata del Terribile Risveglio nello Yunnan e avventurosamente approdato a Buenos Aires, dove gli danno la caccia il mago Tai An, la conturbante Madame Hsin, l'ebanista russo Samuel Nemirovsky e altri non meno improbabili personaggi. Ma a questo punto è forse il caso di precisare un dettaglio piuttosto rilevante: i colloqui fra l'imperturbabile e geniale detective e la sua variopinta clientela hanno luogo nella cella 273 del penitenziario nazionale, in calle Las Heras. In effetti don Isidro, ex barbiere nel quartiere di Sur, sta scontando ventun anni per l'assassinio di un macellaio, un certo Agustín R. Bonorino, assassinio che ovviamente non ha commesso. Come se non bastasse, a raccontarci le sue fantasmagoriche e sedentarie avventure è un torrenziale poligrafo, il dottor Honorio Bustos Domecq, deciso a combattere il freddo intellettualismo nel quale Conan Doyle e altri suoi seguaci hanno sprofondato il genere poliziesco. Bustos Domecq è uno scrittore clamorosamente inesistente. A muoverne la penna è infatti...
Trama: Fervore di Buenos Aires, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. “Non ho riscritto il libro. Ne ho mitigato gli eccessi barocchi, ho limato asperità, ho cancellato sentimentalismi e vaghezze” dichiara Borges nel 1969 ripresentando la sua prima raccolta poetica. Il giovane ultraista colpevole di “innocenti novità rumorose “ che l’aveva pubblicata nel 1923 e colui che ora “si rassegna o corregge” sono inequivocabilmente la stessa persona: “entrambi diffidiamo del fallimento e del successo, delle scuole letterarie e dei loro dogmi; entrambi veneriamo Schopenhauer, Stevenson e Whitman” – e “Fervore di Buenos Aires” prefigura tutto ciò che avrei fatto in seguito”. Diagnosi non si potrebbe più precisa. Buenos Aires, non v’è dubbio, è la protagonista assoluta: con i suoi patios “che hanno fondamenta / nella terra e nel cielo”, i crocevia trafitti “da quattro lontananze senza fine”, i sobborghi “riflesso del nostro tedio”. Ma non è un caso che la città dischiuda i suoi segreti al tramonto, quando il silenzio che abita gli specchi “ha forzato il suo carcere”, e di notte, allorché gli orologi spargono un tempo vasto e generoso, “dove ogni sogno trova posto, / tempo di ampiezza d’anima”. È la terribile congettura di Berkeley e di Schopenhauer: il mondo è atto della mente, sogno ostinato che rischia di dissolversi non appena sono pochi a sognarlo e “solo qualche nottambulo conserva, / cinerina e abbozzata appena, / l’immagine delle strade / che poi definirà con gli altri”. In appendice a “Fervore di Buenos Aires” vengono per la prima volta radunati non solo i sette testi espunti nel corso del lungo iter elaborativo conosciuto dalla raccolta, ma anche un nucleo di dieci poesie apparse in varie riviste negli anni 1920-1922 e non accolte nell’”editio princeps” del 1923.
Trama: Il prisma e lo specchio, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Fra il 1923 e il 1929 Borges pubblica tre volumi di poesia su cui in seguito interverrà radicalmente, e tre di prosa che saranno ripudiati. Tutti gli altri scritti - dispersi per lo più in periodici e riviste -, cui era affidata l'insolente riflessione di quegli anni, verranno dimenticati. E si capisce: ansioso di giustificare una tumultuosa militanza ultraista, ma soprattutto di «disanchilosare l'arte» e di difendere la sua poesia, Borges dichiara la supremazia dell'«estetica attiva dei prismi», capace di forgiare una visione personale, sull'«estetica passiva degli specchi», che trasforma l'arte in copia; addita nel ritmo, elemento acustico, e nella metafora, elemento luminoso, gli strumenti imprescindibili di tale rivoluzione; regola impavido i conti con i morti e i loro esercizi di retorica; stigmatizza risolutamente il «nulla immobile» della letteratura coeva, preoccupata solo di cambiare di posto alle «cianfrusaglie ornamentali» ereditate da Góngora e di«infilzare in quantità infinita i consunti aggettivi»; celebra una Buenos Aires che nelle «ore orfane che vivono come spaventate dagli altri e delle quali nessuno si cura» diventa libertà di poesia, ed esalta l'ultimo tango, «zolletta di zucchero che da sola addolcisce la città offuscata e molle». Anni spavaldi, certo, di fervori iconoclasti, ma che a ben vedere ci dischiudono il segreto lavorio da cui nascerà il più indimenticabile Borges, come appare evidente da questo passo del 1923: «le nostre nullità differiscono così poco, e così tanto influiscono le circostanze sulle anime, che è quasi una casualità che tu sia il leggente e io lo scrivente - il sospettoso e appassionato scrivente - dei miei versi».
Autore
Borges, Jorge L.
Titolo
Il prisma e lo specchio. Testi ritrovati (1919-1929)
Trama: La moneta di ferro, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Nel 991, l'esiguo drappello di Sassoni scampato a un attacco vichingo sulle coste dell'Anglia orientale decide di non sopravvivere al suo signore caduto in battaglia; solo Werferth, il cantore, fuggirà, per tramandare la memoria di quel giorno: li vide perdersi nella penombra del giorno e delle foglie, ma alle sue labbra già affiorava un verso . Così Borges, appassionato cultore della germanistica d'Inghilterra e d'Islanda , immagina si sia svolta la storica battaglia di Maldon. E il gesto di Werferth, deciso a salvare quel che il vento del tempo travolge, potrebbe essere l'insegna della Moneta di ferro , che, pubblicato nel 1976, raduna poesie (oltre a due testi in prosa) redatte nell'arco di un anno, a ridosso di eventi decisivi: la scomparsa della madre, dolorosa ma liberatoria, la felicità di un amore corrisposto, il lungo soggiorno a East Lansing, nel Michigan, insieme a Maria Kodama, la caduta di Isabelita Perón.
Trama: Il libro degli esseri immaginari, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Spinto da una inesauribile passione per le strane entità sognate dagli uomini – dalla Fenice, specchio dell’universo, al T’ao-T’ie, «mostro formale, ispirato dal demonio della simmetria a scultori, ceramisti e vasai» –, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l’altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari, seducenti affinità: così, ad esempio, il Pesce dei Terremoti, un’anguilla lunga settecento miglia che porta il Giappone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Milgardsorm dell’Edda. L’esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare «come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio ». Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati: come l’Idra di Lerna, la cui testa sepolta da Ercole continua a odiare e sognare, o il Minotauro, «l’ombra di altri sogni ancora più orribili». Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges: come la «gente dello specchio », ridotta a riflesso servile dall’Imperatore Giallo dopo aspre battaglie, o il funesto Doppio, suggerito «dagli specchi, dall’acqua e dai fratelli gemelli». E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l’esistenza: come lo Hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa, o la Scimmia dell’inchiostro, che attende pazientemente che tu abbia finito di scrivere per berlo. E sempre aleggia, irresistibile e aereo, lo humour di Borges, il quale ci spiega compassato che la qualifi ca di contea palatina attribuita al Cheshire provocò l’incontenibile ilarità dei gatti del luogo – donde, con ogni probabilità, il Gatto del Cheshire.
Trama: L'oro delle tigri, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Il volume si inscrive in uno dei periodi più intensi dell'attività poetica dell'autore, ne documenta un nuovo volto, una diversa tonalità, più lirica, più personale, più intima.
Trama: Poesie, libro di Jorge Luis Borges, edito da Rizzoli. Testo spagnolo a fronte. Un'antologia personale di poesie nelle quali appaiono città dai mille volti, vite di passione, personaggi e storie che riflettono una realtà sfuggente e indefinibile.
Trama: L'altro, lo stesso, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Composto, per progressivi incrementi, intorno a un nucleo originario di sei testi, L'altro, lo stesso vede la luce alla fine del 1964 e costituisce, con i suoi settantacinque componimenti, la piu copiosa e senza dubbio la piu rilevante delle raccolte poetiche borgesiane.
Trama: Discussione, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Questa raccolta di saggi, apparsa per la prima volta nel 1932, contiene temi che spaziano dalla metafisica alle questioni stilistiche; dalla poesia gauchesca a quella di Whitman; da Flaubert alla Cabbala; fino a raggiungere l'inesplorato territorio del cinema.
Trama: Nove saggi danteschi, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Borges propone una lettura dell'opera dantesca che muove da dettagli e suggestioni per proporre congetture eccentriche epunti di vista esclusivi e personali lontani dalla critica tradizionale.
Trama: Inquisizioni, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Giovanile raccolta di saggi, in seguito rinnegata, in cui, pur nel privilegiare la cultura argentina, si trovano le testimonianze della capacita di saper cogliere e confrontarsi con le maggiori questioni letterarie e culturali, dal saggio sull 'Ulisse di Joyce a quello su Sir Thomas Brown.
Trama: L'artefice, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Questi frammenti, scelti, ordinati e pubblicati nel 1960 danno vita a un mirabile zibaldone. Raccontano la genesi di quello che è forse il libro più ricco e personale della maturità borgesiano.
Trama: L'Aleph, libro di Jorge Luis Borges, edito da Adelphi. Per molti lettori di questi ultimi decenni L'Aleph è il libro dove scoprirono non solo un nuovo grande scrittore, ma un nuovo modo di essere della letteratura. Fu una specie di folgorazione, che poi si trasmise a tutta l'opera di Borges. Intanto, i titoli di alcuni di questi racconti (da Lo Zahir a Deutsches Requiem , da La ricerca di Averroè a L'immortale ) entravano nella geografia mentale dei lettori come luoghi da sempre familiari e misteriosi.
Trama: Sei problemi per don Isidro Parodi appartiene alla categoria Narrativa contemporanea, con 176 pagine, edito da Editori Riuniti, nel Gennaio 2020.
Trama: Venticinque agosto 1983 e altri racconti inediti appartiene alla categoria Narrativa contemporanea, con 1504 pagine, edito da Mondadori, nel Gennaio 2020.
Trama: Antologia personale appartiene alla categoria Narrativa contemporanea, con 220 pagine, edito da Longanesi, nel Gennaio 2020.
Autore
Borges, Jorge L.
Titolo
Antologia personale
Casa editrice
Longanesi
Pagine
220
ISBN / ASIN
8830400289
EAN
9788830400283
Genere letterario
Narrativa contemporanea
Data di pubblicazione
Luglio 1981
Sebbene gli sforzi per migliorare il catalogo, è possibile che manchino alcuni libri a causa di diversità di edizione o formato: brossura, copertina flessibile, rilegatura, ebook o altro.
Qual è l’ultimo libro di Jorge L. Borges?
Come molti sanno, il titolo del nuovo libro di Jorge L. Borges secondo il nostro catalogo è Storia universale dell'infamia, con data di pubblicazione Gennaio 2020, edizione Adelphi, per una lunghezza di 116 pagine.
Dove posso trovare la lista di tutti i libri di Jorge L. Borges?
L'elenco dei libri più recenti di Borges, Jorge L. è disponibile in varie librerie italiane oppure clicca qui per sfogliarla direttamente su Amazon.
Qual è la trama dei libri di Borges, Jorge L.?
Per fare un riassunto, ma senza addentrarci nei personaggi principali o tematiche affrontate nelle sue opere, possiamo dire che ultimamente Jorge L. Borges tratta "Narrativa contemporanea".
Ti è piaciuta la nostra classifica dei libri consigliati?
Se ti reputi un lettore accanito e hai già letto i libri di successo di Jorge L. Borges, lascia la tua recensione a commento di questo elenco.
Tutti i libri di Jorge L. Borges: recensioni degli utenti: 3.9 stelle su 5, per un totale di 14 opinioni espresse.