Leggendo questa guida scoprirai qual è l’ultimo libro di Marina Cvetaeva in italiano, ma anche un elenco delle 28 opere più vendute dall’autore per farti conoscere tutti i titoli, le ultime uscite e eventuali sconti sul prezzo di copertina confrontando le offerte delle più famose librerie italiane.
Tutti i libri di Marina Cvetaeva in ordine cronologico
Per facilitare la lettura, di seguito proponiamo una raccolta di libri dello scrittore, dal primo all’ultimo con la data di uscita, per mostrarti i 28 migliori libri di Cvetaeva, Marina degli ultimi anni da leggere assolutamente nel 2024.
Trama: La principessa guerriera, libro di Marina Cvetaeva, edito da Sandro Teti Editore. Una Vergine guerriera possente come il sole, uno Zarevic inetto e perseguitato dalla sua Matrigna, un vecchio Zar ubriacone: i personaggi della tradizionale fiaba russa Zar-fanciulla acquistano una nuova vita nei versi di uno dei più grandi poeti russi del Novecento. Marina Cvetaeva compone questo poema negli anni difficili della guerra civile, poco prima di partire per l’esilio, riuscendo con la sua tipica potenza immaginifica a fondere la cultura popolare e folcloristica di una Russia che stava per scomparire con le storie di personaggi biblici, ovidiani, shakespeariani. L’opera che esprime, nella maniera più compiuta, il geniale talento di Cvetaeva nel creare complesse tramature di temi e di stili, esce tradotto per la prima volta in italiano, a cento anni dalla sua composizione.
Trama: Lettere, libro di Marina Cvetaeva;Rainer Maria Rilke, edito da SE. Nel 1926, ancora ignaro della morte incombente, Rainer Maria Rilke (1875-1926) indirizza una lettera a Marina Cvetaeva (1892-1941), su invito di Boris Pasternak, affinché faccia pervenire all’amico comune i suoi ultimi due volumi di versi. Della poetessa esule Rilke non conosce nulla, sa soltanto, attraverso Pasternak, che nutre una profonda ammirazione per le sue poesie. Dall’esilio svizzero Marina Cvetaeva risponde subito. Risponde in tedesco, la lingua della sua infanzia, e la sua è una lettera d’amore. Senza mai incontrarsi i due poeti vivono, da una lettera all’altra, la storia di un vero «amor di lontano», come quello cantato dai trovatori. Un’arcana frenesia vive nelle singole lettere, quasi che le parole dell’uno e dell’altra inconsapevolmente sapessero il tempo del loro dialogo fatalmente contato, prossimo a scadere. Poi, all’improvviso, nell’imminenza del loro primo incontro che non potrà mai avvenire, la morte di Rilke, e un commosso scritto d’addio dell’amante sopravvissuta.
Trama: Sulle amazzoni, libro di Valeria Viganò;Marina Cvetaeva;Natalie Clifford Barney, edito da Iacobelli. Una delle maggiori poete del Novecento, una delle più brillanti e radicali intellettuali della Parigi tra le due guerre, una delle più sensibili scrittrici italiane contemporanee: è un confronto a tre, nel tempo e nello spazio, questa chicca letteraria che vede protagoniste l'americana Natalie Clifford Barney, la russa Marina Cvetaeva e Valeria Viganò intorno ai temi dell'amore, del lesbismo, della maternità, della guerra. Marina, esule a Parigi dopo la Rivoluzione d'Ottobre, sperava che Natalie l'aiutasse a pubblicare le sue poesie. Natalie non lo fece. E la poeta, ferita dal mancato riconoscimento, rispose con la famosa Lettera all'amazzone : una vendetta. Viganò ripercorre il tormentato rapporto tra le due - ma anche le loro profonde affinità - e dice la sua sulla querelle che gira intorno all'amore tra donne, tema oggetto di feroce dibattito anche oggi. Il volume comprende Lettera all'amazzone di Cvaeteva, brani scelti di Clifford Barnes (inediti in Italia) e il testo di Viganò che ha curato il progetto.
Trama: Sette poemi, libro di Marina Cvetaeva, edito da Einaudi. «Tracciare una Storia di Marina per Poemi. Seguendo il filo delle grandi composizioni degli anni Venti cui lei stessa affida il significato di massima testimonianza spirituale; col desiderio di cogliere in questo affresco di splendore e afflizione, affollato di tutti i suoi fantasmi, l'essenza di un mondo interiore sterminato. Sette Poemi scelti tra i complessivi ventuno e appartenenti alla prima fase dell'emigrazione, quando la Russia sovietica è alle spalle e Elabuga di là da venire; tramati di premonizioni e consonanze oniriche, e sorretti da una retorica di nuovissimo conio, da un sentimento fratello a quello che anima la voce del tribuno Majakovskij. A questi canti il respiro emotivo della singola lirica va stretto, e Cvetaeva trova l'orizzonte loro piú acconcio nella cornice distesa del poema. Quando Boris Pasternak addita «il tendere al poema» di tutti i cicli cvetaeviani, coglie il sottile crinale che corre tra i due versanti: se virtualmente ogni sua costellazione di liriche aspira a farsi poema, il passaggio si realizza solo laddove il disegno complessivo giunga alla perfetta coerenza di forma e temi. Inanellati uno sull'altro, i Poemi degli anni Venti traboccano di reciproche risonanze, vibrano degli stessi, elettrici impulsi, dominati come sono dalla volontà di oltrepassare le barriere della finzione per generare accadimenti e incontri palpabili, porre riparo a eventi già occorsi, istituire orizzonti inediti.» (dall'Introduzione di Paola Ferretti)
Trama: Lettera all'amazzone appartiene alla categoria Storia della letteratura e critica letteraria, con 50 pagine, edito da Castelvecchi, nel Maggio 2020.
Trama: Mia madre e la musica, libro di Marina Cvetaeva, edito da Passigli. Dopo Una serata non terrestre , con i tre racconti compresi in questo volume, tutti appartenenti agli anni della maturità (1934-1935), concludiamo la serie di scritti autobiografici di Marina Cvetaeva. I due maggiori Mia madre e la musica e Il diavolo sono tra i racconti più famosi della grande scrittrice. Il primo di essi, oltre a rappresentare una bellissima testimonianza autobiografica sul difficile rapporto con la madre pianista e con la sorella Asja, offre una chiave importante per penetrare nel complesso modus poetandi di Marina, la cui poesia fortemente musicale si lega indissolubilmente anche e proprio con le sue esperienze infantili al pianoforte, sentite soprattutto come un'imposizione materna, ma non per questo meno fondamentali nella sua formazione. Il più breve e molto meno noto racconto La fiaba di mia madre costituisce un ulteriore tassello di questo apprendistato ancor più esistenziale che musicale-letterario; in un'atmosfera quasi irreale, rarefatta, assistiamo qui alla competizione tra Marina e Asja per ricevere l'attenzione della madre. Su un versante diverso ma anche complementare, e che potremmo definire in un certo senso 'etico', sta Il diavolo . Qui il peccato e il mistero risiedono nel desiderio segreto di Marina bambina, primo germe di un senso di diversità esistenziale, di separatezza, persino di solitudine, difeso e combattuto dalla Cvetaeva per tutto l'arco della sua vita.
Trama: Il ragazzo, libro di Marina Cvetaeva, edito da Le Lettere. Un mostro strano, triste, sonnolento, canterino, scrive Marina Cvetaeva (1892-1941) a Boris Pasternak nel 1926 per raffigurargli il suo poemetto Molodec (Il prode), una sanguigna e insieme lunare storia vampiresca che, tre anni dopo, a Parigi, la Cvetaeva tradusse in un francese stralunato e pervaso da un ritmo folle: così nacque Le Gars. Una sua amica, la pittrice Natalia Goncarova, eseguì i disegni per un'edizione che tuttavia, finché la Cvetaeva fu in vita, non vide mai la luce: Le Gars, infatti, fu pubblicato solo nel 1992, cinquanta anni dopo la sua morte. Il poemetto, di cui si presenta qui la prima traduzione italiana con il corredo di alcuni disegni della Goncarova, è ispirato liberamente alla favola di Alexandr Afanas'ev Il vampiro. E la storia, pulsante come una vena, della passione di Marusja per un ragazzo che dietro splendide fattene cela la sua natura di vampiro. La verità non allontana Marusja che amerà il suo ragazzo fino a morirne e a trasformarsi dapprima in fiore e poi di nuovo in donna ben maritata e ancora lo amerà fino alla scelta finale, il vero lieto fine, il ricongiungimento con la sua passione: l'anima calda russa soffia contro il gelido mito di Orfeo. La voce poetica di Marina Cvetaeva fu apprezzata da poeti quali Rainer Maria Rilke e Boris Pasternak, che la definì una donna dall'anima mascolina, risoluta, guerriera, indomabile; eppure per alcuni decenni, in Occidente, a quella voce insieme struggente e tumultuosa non si è più prestato ascolto.
Trama: Una serata non terrestre, libro di Marina Cvetaeva, edito da Passigli. Io non amo la vita in quanto tale , scriveva Marina Cvetaeva, per me essa comincia ad avere un significato, cioè a trovare senso e peso, solo trasfigurata, ovvero nell'arte . E Marina Cvetaeva ha voluto che l'intera sua esistenza - pur sprofondata nelle peggiori crudeltà dell'epoca, e pur irrimediabilmente segnata dalle sue stesse personali tragedie - dalla tragica morte per denutrizione di una delle sue figlie, all'uccisione del marito, fino al suo stesso suicidio -, venisse trasfigurata nell'arte. Nelle prose inedite riunite in questo volume, la Cvetaeva si racconta, ma le sue non sono semplici pagine autobiografiche, dal momento che, come scriveva a Boris Pasternak , la vita quotidiana è tradimento: dell'anima. Tradire con l'anima la vita dei giorni - credo di non aver fatto altro nella mia vita . L'intento di Marina è semmai quello di controbattere, con un proprio passato rivisto e corretto dal mito dell'arte, un tempo presente del tutto inaccettabile e indegno: tempo di esilio, di solitudine, di perdita, di cancellazione. E a questa cancellazione che in primo luogo si oppongono queste pagine della Cvetaeva, che vede l'intero suo mondo sempre più travolto, come quella Germania divenuta paese nemico e che per lei era stata e rimaneva sinonimo di libertà: la patria di Bach, di Heine, di Goethe... Tra Germania, Francia e Russia, Marina dissemina i suoi ricordi, le sue esperienze, soprattutto i suoi sentimenti...
Trama: Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte, libro di Marina Cvetaeva, edito da Passigli. Apparso a Berlino nel 1923 Mestiere raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico...
Trama: Poesie, libro di Marina Cvetaeva, edito da Feltrinelli. Nella vita e nell'arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell'inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose... La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario. Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del secolo scorso.
Trama: Lettera all'amazzone. L'amore fra due donne, libro di Marina Cvetaeva, edito da Editori Internazionali Riuniti. La profondità dell’amore fra donne, l’impossibilità di avere figli, le inquietudini, le derive e il dolore di due donne che si amano. L’invidia, il riflesso reciproco, le contraddizioni, la ambivalenze: Cvetaeva descrive le impasses con cui si confrontano due donne nel momento in cui decidono di vivere fino in fondo il loro amore e la loro sessualità.
Autore
Cvetaeva, Marina
Titolo
Lettera all'amazzone. L'amore fra due donne. Testo francese a fronte
Trama: Scusate l'amore. Poesie 1915-1925, libro di Marina Cvetaeva, edito da Passigli. Con il passare del tempo, la fortuna letteraria di Marina Cvetaeva (Mosca, 1892-1941) si è sempre consolidata, e oggi si può dire che il suo sia uno dei nomi più popolari fra i poeti russi del secolo scorso, accanto a quelli di Majakovskij, Pasternak e di Anna Achmatova. Più ancora della poesia di questi grandi poeti che ella stessa amò (e Pasternak è uno dei destinatari delle liriche raccolte nel presente volume), la poesia della Cvetaeva è caratterizzata da un'immediatezza lirica straordinaria.
Autore
Cvetaeva, Marina
Titolo
Scusate l'amore. Poesie 1915-1925. Testo russo a fronte
Trama: A Rainer Maria Rilke nelle sue mani, libro di Marina Cvetaeva, edito da Passigli. Questo volume raccoglie tutte le opere di Marina Cvetaeva legate a Rainer Maria Rilke, il poeta prediletto su tutti, che Marina non potè mai incontrare ma che entrò nella sua vita con la potenza di un turbine. Oltre infatti al rapporto epistolare fra i due - e anzi fra i tre, perché è a un altro grande poeta, Boris Pasternak, che si deve la loro amicizia - quell'incontro letterario fece sì che Rilke dedicasse alla Cvetaeva la grande elegia dell'8 giugno 1926, e che Marina, ben oltre la scomparsa del grande poeta praghese avvenuta il 29 dicembre 1926 nel sanatorio svizzero di Val Mont, continuasse a rivolgersi a lui in una serie di opere che sono fra le più intense e importanti nella sua produzione, sia in versi che in prosa. Non opere 'dedicate' a Rilke, ma, come scrive la stessa Cvetaeva, veri e propri colloqui con Rilke , e ancora di più: la presonanza e la risonanza - in me della sua morte . Così, da questo punto di vista, i grandi poemi Tentativo di stanza , Lettera per l'anno nuovo e Poema dell'aria , si illuminano di una luce ulteriore e forse più netta; e con le meno note ma bellissime prose di La tua morte e di Alcune lettere di Rainer Maria Rilke vanno a costituire un originale insieme di straordinaria forza espressiva.
Trama: Incontri con Majakovskij, Pasternak, Belyi, Volosin appartiene alla categoria Storia della letteratura e critica letteraria, con 220 pagine, edito da La Tartaruga (Milano), nel Maggio 2020.
Autore
Cvetaeva, Marina
Titolo
Incontri con Majakovskij, Pasternak, Belyi, Volosin
Trama: Il paese dell'Anima, libro di Marina Cvetaeva, edito da Adelphi. “Abbiate paura delle mie lettere, e cioè bruciatele o custoditele con cura... io sono più passionale di Voi nella mia vita epistolare: persona di sentimenti, nell'assenza mi trasformo in creatura di passioni, giacché la mia anima è passionale, e l'Assenza è il paese dell'Anima” . “Insieme a quello di Kafka, l'epistolario di Marina Cvetaeva, Il paese dell’Anima è il più bello del nostro secolo. Non conosco un altro caso di così sublime concentrazione spirituale. Leggiamo centinaia di lettere inviate ad amici e amanti: non c'è mai un attimo di dispersione; non si esce mai dalle mura altissime di questo io, di questo cuore” (Pietro Citati).
Trama: Il poeta e il tempo appartiene alla categoria Storia della letteratura e critica letteraria, con 260 pagine, edito da Adelphi, nel Maggio 2020.
Autore
Cvetaeva, Marina
Titolo
Il poeta e il tempo
Casa editrice
Adelphi
Pagine
260
ISBN / ASIN
8845905926
EAN
9788845905926
Genere letterario
Storia della letteratura e critica letteraria
Data di pubblicazione
Ottobre 1984
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Qual è l’ultimo libro di Marina Cvetaeva?
Come molti sanno, il titolo del nuovo libro di Marina Cvetaeva secondo il nostro catalogo è Il poeta e il tempo, con data di pubblicazione Maggio 2020, edizione Adelphi, per una lunghezza di 185 pagine.
Dove posso trovare la lista di tutti i libri di Marina Cvetaeva?
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Qual è la trama dei libri di Cvetaeva, Marina?
Per fare un riassunto, ma senza addentrarci nei personaggi principali o tematiche affrontate nelle sue opere, possiamo dire che ultimamente Marina Cvetaeva tratta "Critica letteraria sulla poesia".
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Tutti i libri di Marina Cvetaeva: recensioni degli utenti: 4.2 stelle su 5, per un totale di 5 opinioni espresse.